La consapevolezza è un termine che si incontra spesso nelle pratiche orientali, dallo yoga alle arti marziali.
Da praticante di Kempo Dankan, una disciplina marziale che include lo yoga e altre ginnastiche antiche cinesi nel suo vasto programma, incorro spesso in questo termine, che applico sia a livello pratico che marziale. In cosa consiste?
Che si alleni un’asana yoga, o una posizione ginnica o una tecnica marziale, spesso il Maestro suggerisce di eseguirla con ‘‘consapevolezza”, ovvero agire con piena concentrazione, attenzione e con un atteggiamento costruttivo, senza attaccarsi al risultato. Il percorso prima della destinazione. L’attenzione al risultato, tipica del mondo contemporaneo competitivo, provoca ansia, stress ed emozioni fuorvianti che possono condizionare la qualità di ciò che facciamo, riducendo l’attenzione sul controllo di tutti i particolari, dalla respirazione all’esecuzione minuziosa del movimento. Invece il lavoro ‘consapevole’ affina e migliora la percezione e la conoscenza di noi stessi, ci abitua a non sottovalutare niente, a non generalizzare, a lavorare con cura alle cose.
Con il tempo si impara a riconoscere e a dare importanza solo a ciò che conta, migliorandoci dall’interno per vivere meglio all’esterno, scevri dal giudizio altrui o da surrealistici modelli da imitare a ogni costo. Un prezioso insegnamento per orientarsi in questa società sempre più superficiale e attenta all’esteriorità in cui dobbiamo vivere.

MºFlora Salerno